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Cassazione, Sezione Lavoro, Ordinanza 9 marzo 2025 n. 6282
Il lavoratore, in occasione della fruizione delle ferie, deve trovarsi in una situazione che, a livello retributivo, sia paragonabile ai periodi di lavoro; in quanto il diritto di ogni lavoratore alle ferie annuali retribuite va considerato come un principio importante del diritto sociale UE.
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Cassazione, Sezione Lavoro, Ordinanza 2 marzo 2025 n. 5496
Il potere del dirigente pubblico di organizzare autonomamente il godimento delle proprie ferie non comporta la perdita del diritto, alla cessazione del rapporto, all'indennità sostitutiva delle ferie, se il datore di lavoro non dimostra di avere, in esercizio dei propri doveri di vigilanza ed indirizzo sul punto, formalmente e inutilmente chiesto al lavoratore di fruire delle ferie e di avere assicurato, altresì, che l'organizzazione del lavoro e le esigenze del servizio cui il dirigente era preposto non fossero tali da impedire il loro godimento.
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Cassazione, Sezione Lavoro, Ordinanza 26 febbraio 2025 n. 4984
In tema di pubblico impiego contrattualizzato, il dipendente ha diritto al pagamento della prestazione per lavoro straordinario, ove sia resa con il consenso, anche implicito, del datore di lavoro o di chi abbia il potere di conformarla e, comunque, non insciente o prohibente domino o in modo coerente con la volontà del soggetto preposto, ben potendo l’esecuzione di detta prestazione essere dimostrata anche tramite testi.
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Cassazione, Sezione Lavoro, Ordinanza 21 febbraio 2025 n. 4574
Nel pubblico impiego contrattualizzato il diritto al compenso per il lavoro straordinario svolto spetta al lavoratore anche laddove la richiesta autorizzazione risulti illegittima o contraria a disposizioni del contratto collettivo, atteso che l’art. 2108 c.c. , prevede il diritto al compenso per lavoro straordinario se debitamente autorizzato; pertanto, rispetto ai vincoli previsti dalla disciplina collettiva, la presenza dell’autorizzazione datoriale è il solo elemento che condiziona l’applicabilità dell’art. 2126 c.c.
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Cassazione, Sezione Lavoro, Ordinanza 19 febbraio 2025 n. 4302
In tema di imponibile contributivo, i contributi dovuti dal datore di lavoro agricolo sui corrispettivi corrisposti agli operai agricoli a tempo determinato vanno calcolati esclusivamente sulla base delle ore effettivamente lavorate, salvo risulti in concreto che, in occasione di interruzioni dovute a causa di forza maggiore, il datore di lavoro abbia disposto la permanenza dell'operaio in azienda a sua disposizione.
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Cassazione, Sezione Lavoro, Ordinanza 13 febbraio 2025 n. 3607
I controlli del datore di lavoro, anche a mezzo di agenzia investigativa, sono legittimi ove siano finalizzati a verificare comportamenti del lavoratore che possano integrare attività fraudolente, fonti di danno per il datore medesimo, non potendo, invece, avere ad oggetto l'adempimento/inadempimento della prestazione lavorativa, in ragione del divieto di cui agli artt. 2 e 3 St. lav.
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Cassazione, Sezione Lavoro, Ordinanza 7 febbraio 2025 n. 3113
In tema di prova documentale, l'onere di disconoscere la conformità tra l'originale di una scrittura e la copia fotostatica della stessa prodotta in giudizio va assolto mediante una dichiarazione di chiaro e specifico contenuto che consenta di desumere da essa in modo inequivoco gli estremi della negazione della genuinità della copia, senza che possano considerarsi sufficienti, contestazioni generiche o onnicomprensive.
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Cassazione, Sezione Lavoro, Ordinanza 4 febbraio 2025 n. 2636.
L’Inps non può negare l’assegno sociale agli extracomunitari, in quanto gli allontanamenti dall’Italia risultanti dalla documentazione acquisita agli atti non sono di tale entità da compromettere il requisito della permanenza decennale sul territorio nazionale e si identificano con l’assoluta, costante e ininterrotta permanenza sul territorio italiano.
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Cassazione, Sezione Lavoro, 29 gennaio 2025 n. 2066
Il datore di lavoro che intenda adottare una sanzione disciplinare non può omettere l'audizione del lavoratore incolpato che, nel termine di cui all'art. 5 co. legge n. 300/1970, ne abbia fatta espressa ed inequivocabile richiesta contestualmente alla comunicazione di giustificazioni scritte, anche se queste appaiono di per sé ampie ed esaustive.
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Cassazione, Sezione Lavoro, Sentenza 27 gennaio 2025 n. 1864
In tema di Fondo di Garanzia del TFR, ove il datore di lavoro sia una società cancellata dal registro delle imprese e quindi estinta ex art. 2495 c.c. e tale società non sia più fallibile, l’accertamento in esame può essere conseguito nei confronti dei soci, in quanto successori della società e dotati della legittimazione passiva, a prescindere dall’effettiva riscossione di somme in base al bilancio finale di liquidazione.
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